Giorni Rubati
spettacolo teatrale per cambiare la cultura della sicurezza sul lavoro
Il punto di partenza nella creazione di questo lavoro è stato il terribile incidente subito da un giovane operaio nostro amico: Era uno di quegli autunni caldi, che fanno fatica a lasciare strada all’inverno. era martedì e già pensavo a quello che avrei fatto la domenica. Quella domenica non è mai arrivata e non arriverà mai più. Ora tu fermati e dimmi: sei felice? No, non tra cinque anni, non tra dieci. Adesso, ora – dimmi: tu sei felice? È qui che comincia la storia di Giammarco M. che una sera di novembre del 2006 – a soli 37 anni – è rimasto schiacciato sotto un cancello di 600 chili che gli ha spezzato la schiena e tolto per sempre la possibilità di camminare. La storia di Giammarco è la storia di tanti (troppi) altri. È la storia di chi ha dovuto re imparare tutto, rivedere tutto, riscoprire tutto. È la storia di una lotta personale che vuole diventare anche una lotta comune, perché si parli di questo problema tremendo, di queste tragedie che ogni giorno colpiscono il mondo del lavoro, come una sorta di guerra sotterranea che nessuno vuol vedere o di cui vuol sentire parlare. Dopo oltre 500 rappresentazioni teatrali in quasi dieci anni “Giorni Rubati” ha portato un contributo significativo al cambiamento culturale e dal 2019 non è più in calendario.
Hanno detto…
È stato molto emozionante, e realistico. Assistere a questa testimonianza, fa veramente riflettere su come vedere il lavoro e ciò che ne deriva.
Uno spettacolo toccante, riesce a far passare totalmente il concetto della sicurezza sul posto di lavoro. Da riproporre assolutamente in aziende e scuole. Complimenti per l’ottimo lavoro!
Rispetto!
Ho pensato a quando ho subito l’infortunio e a quando con l’Anmil di Piacenza siamo andati a raccontare l’esperienza all’istituto Itis scoprendo che anche alcuni studenti avevano subito leggeri infortuni durante lavori estivi.
Sforzarsi nell’attività preventiva Dare una possibilità di recupero e reinserimento agli invalidi sul lavoro.
È bello vedere come una persona vittima di un incidente non si dia per vinta e voglia riscattarsi.
Penso che sia uno spettacolo forte, ma equilibrato, dove l’emozione che suscita sia la rappresentazione della storia sia la presenza del protagonista sulla scena non diventa sterile rabbia, ma denuncia civile e invito a non mollare, sia per chi ha subito il furto dei suoi giorni sia per chi opera per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Mi ha molto colpito all’inizio, molto su cui riflettere, sulla attenzione che dobbiamo avere sul lavoro, la forza di volontà che ha dimostrato nonostante tutto ciò che gli è successo non ha mollato e di sicuro un esempio per me…
Una cosa che mi ha lasciato perplesso e che nessuno dei suoi amici gli è rimasto vicino senza dimostrare empatia pensando che per lui fosse una fortuna essere in quello stato… In quel momento io mi chiedevo come mi sarei comportato al posto degli amici, fino adesso non saprei come rispondere. Di sicuro qualcosa su cui riflettere, mi è piaciuto molto.