
Il target è la riduzione del 50% degli infortuni
entro il 2030
Nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione che i 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto nel 2015 “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”, sono citati 17 Obiettivi, universali e interconnessi, da raggiungere entro il 2030. Si tratta di obiettivi essenziali come la lotta alla fame e alla povertà, il contrasto al cambiamento climatico, l’uguaglianza sociale e di genere, il diritto alla salute e all’istruzione, il lavoro dignitoso o l’accesso all’acqua e all’energia.
Lo spazio che, però, in questa agenda è dedicato alla sicurezza, in particolare alla sicurezza sul lavoro, è molto limitato: lo si menziona rapidamente, come sotto-obiettivo nell’ambito del lavoro dignitoso. Se consideriamo che, ancora nel 2020, in Italia sono stati denunciati all’Inail 554.340 infortuni sul lavoro, di cui 1.270 con esito mortale, ci rendiamo conto di quanto sia importante tenere alti i riflettori anche su questo aspetto e, soprattutto, agire concretamente a livello culturale.
È per questo che il prossimo 28 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza e sul Lavoro, Fondazione LHS, con il sostegno del movimento Italia Loves Sicurezza, lancerà la campagna di comunicazione “Obiettivo 18”, che vuole simbolicamente aggiungere all’interno dell’Agenda 2030 un diciottesimo obiettivo, incentrato appunto sul tema della cultura della salute e sicurezza, sul lavoro e nella vita quotidiana. Il target finale, da raggiungere entro il 2030, è la riduzione del 50% degli incidenti sul lavoro, sulle strade e nelle nostre case.
Come dice il professor Stefano Zamagni, grande amico e stimatissimo economista, dobbiamo sempre più abbracciare l’idea che siamo tutti responsabili, non solo di ciò che facciamo, ma anche di ciò che NON facciamo per evitare che qualcosa di spiacevole si verifichi. La sfida si gioca a livello di consapevolezza, informazione e formazione e va gestita a livello politico e istituzionale, ma anche organizzativo e personale, proprio nell’ottica di una responsabilità sociale condivisa.
Se anche tu vuoi contribuire alla realizzazione dell’Obiettivo 18, scopri di più sulla campagna, firma il manifesto e diffondilo nella tua cerchia.